
SCUOLE INSICURE. LA PROCURA ISPEZIONA IL LICEO “MANCINI”. ATTESI SVILUPPI
5 Ottobre 2017È senza sosta il lavoro della Procura della Repubblica sul tema sicurezza degli edifici scolastici in Irpinia a 37 anni dalla devastazione del sisma. Sotto la lente dei Pm guidati da Rosario Cantelmo, dopo la media «Cocchia» (con la vicenda sequestro approdata in Cassazione), finisce un’altra scuola “storica” di Avellino sia per tradizione, prestigio, che per vetustà della muratura tufacea. Sono in corso, in queste ore, sopralluoghi tecnici presso il Liceo Scientifico Statale “Pasquale Stanislao Mancini” di via De Concilii. Vigili del fuoco, Carabinieri ed un perito nominato dalla Procura battono palmo a palmo gli ambienti: uffici, aule, palestra; la task force ha il compito di ispezionare e verificare sul campo le segnalazioni e gli esposti-denuncia ricevuti dagli inquirenti, in particolare da genitori ansiosi di conoscere la stato di salute del Liceo che accoglie oltre mille studenti.
In buona sostanza è stato aperto un fascicolo d’inchiesta – nel quale non figurano per ora persone indagate – che promette comunque sviluppi a breve, forse già nelle prossime ore. Bisognerà infatti attendere gli esiti della perizia. Dopodiché la vicenda potrebbe essere archiviata o – se fossero riscontrati dubbi – far maturare sequestri e chiusure immediate che creerebbero non poche difficoltà ad anno scolastico appena avviato; in questo caso, per logica, scatterebbero in contemporanea anche avvisi di garanzia dovuti.
Nell’attesa, qualche considerazione…
Che il «Mancini» non sia un edificio antisismico è fatto noto: il progetto e la prima edificazione risalgono addirittura al 1934 e non rendono la scuola rispondente ai parametri costruttivi di legge attualmente in vigore.
Proprio su sollecitazione derivante dall’impegno a tappeto della Procura e per le indagini avviate in proprio, l’ente Provincia aveva monitorato di recente il «Mancini». Un tecnico esperto incaricato da Palazzo Caracciolo ha, con la sua relazione, avallato la riapertura di settembre: non ravvisando pericoli immediati, confermando le risposte positive della struttura alle sollecitazioni di carico verticale, rimandando di cinque anni gli esami sui materiali a scadenza stimata del loro ciclo di vita. Una costruzione vecchia ma a regola d’arte, insomma, almeno nella versione di parte che ora la Procura sta contro-verificando.
Il caso è destinato a riproporre con forza il tema esplosivo delle scuole sicure nella provincia delle 3mila vittime del terremoto del 1980. Pratola Serra, Montoro, Atripalda, i casi precedenti di chiusura o non chiusura hanno evidenziato la complessità del tema: per la mole di risorse necessarie ad intervenire almeno su un edificio ogni quattro (fonte Legambiente), un tema complesso anche per l’assenza di controlli obbligatori per legge che fanno venir meno, oggettivamente, la cultura della prevenzione (che fine ha fatto il rapporto Barberi delle 30 scuole ad alta vulnerabilità sismica?).
Tutti aspetti, questi, che si tengono insieme o che vanno giù, come in un domino, riaccendendo il dibattito: quante scuole sono messe peggio o nella identica situazione del “Mancini”? Quanto c’è ancora da fare, sia nel campo pubblico che privato per la messa in sicurezza? Se qualcosa non andava perchè non si è provveduto in estate? In attesa di risposte – necessarie sia dal piano nazionale che quello locale – le prime conferme o smentite su scuole insicure arriveranno dal Liceo “Mancini”, dove un po’ tutti, in queste ore, sono col fiato sospeso.