
SCANDONE, CONTI IN ROSSO.EFFETTO DOMINO DAL BASKET AL CALCIO
18 Dicembre 2018Tra basket e calcio si rischia il patatrac. Difficoltà economiche accertate per la Scandone che di riflesso potrebbero come un effetto domino piombare anche sul calcio.Pomeriggio di calma apparente al Palazzetto.
IL RISVEGLIO
Ansie, timori e paure: come in un incubo Avellino sportiva si è ritrovata in questa fredda giornata di dicembre a porsi tanti punti interrogativi. Un 2018 già di per se triste e nefasto per quanto accaduto in estate con il calcio, ora rischia di terminare come peggio non poteva. L’articolo apparso stamane su La Gazzetta dello Sport, il quotidiano più autorevole e prestigioso in Italia, nella prima pagina sul basket ha scosso l’ambiente irpino. Avellino, conti in rosso: questa la sentenza a 9 colonne apparsa sulla rosea per spiegare le difficoltà in casa Scandone. 230mila euro di adempimenti non corrisposti entro ieri alla Comtec, l’organo di controllo della Federazione Italiana Pallacanestro, quello che nel calcio è la Covisoc, la commissione di vigilanza che i tifosi irpini purtroppo ben conoscono dopo la bocciatura che ha successivamente portato all’esclusione dei lupi in serie B. Non un problema di poco conto, quindi, per la Scandone che, però, a dispetto del calcio ha ancora tempo per 5 giorni di ottemperare alle scadenza prima di subire penalizzazioni. A questo si aggiunge la pioggia di lodi di ex atleti e procuratori che richiedono vecchie spettanze. Risultato? Mercato bloccato con la Scandone impossibilitata ad effettuare operazioni in entrata, compreso il cambio di allenatore.
POMERIGGIO DI CALMA APPARENTE…ALL’ORIZZONTE IL RISCHIO DEFAULT PER LO SPORT IRPINO
Ed ecco quindi che nel pomeriggio coach Vucinic ha diretto regolarmente l’allenamento al Paladelmauro. Sul parquet c’erano quasi tutti i protagonisti, gli unici assenti i pivot Costello e N’Diaye ma per problemi di natura fisica. Domani sera al Paladelmauro c’è la sfida contro i tedeschi del Ludwigsburg, ma almeno momentaneamente nella testa dei tifosi irpini, a tutte le latitudini, c’è soprattutto la volontà di sapere la verità. Nessuno ufficialmente vuol parlare, qualcuno ufficiosamente preferisce sprizzare ottimismo, come è nello stile della proprietà.
Anche perché smentite a dati oggettivi su quanto scritto oggi dall’autorevole collega Mario Canfora era impossibile farne, e del resto non è arrivato alcun comunicato. Un silenzio-assenso che suona come una sentenza. Specie per chi gestisce non solo il basket ma anche il calcio.
Difficoltà economiche che si ripercuotono giocoforza anche nella neonata Calcio Avellino Ssd. Ed ecco perché ci sono motivate e fondate preoccupazioni su ogni fronte. A dispetto dei grandi progetti sbandierati solo pochi mesi fa, quando a suon di assegni dimostrati all’allora sindaco di Avellino, la proprietà della Scandone in un colpo solo ha voluto fare en plein ergendosi a salvatrice della patria anche nel pallone. Ora però si rischia seriamente il patatrac, nel basket così come nel calcio, perché se oggettivamente hai difficoltà nel reperire una cifra che per società sportive che portano il glorioso nome di Avellino dovrebbero essere quisquiglie come si può immaginare un futuro roseo e senza problemi. Dopo aver fatto sognare tutti si farebbe bene con umiltà a raccontare la verità e lanciare l’sos prima che sia troppo tardi. Perché se ancora non si è capito, lo sport ad Avellino ora rischia il default.