PROVINCIA. LA NOMINA NEL CASSETTO. ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA

PROVINCIA. LA NOMINA NEL CASSETTO. ALLA FACCIA DELLA TRASPARENZA

3 Maggio 2022 0 Di La redazione

“Farò della Provincia una casa di vetro”, diceva all’indomani dell’elezione a Presidente della Provincia, Rino Buonopane.
Dopo aver governato quattro mesi grazie a due voti di scarto sentenziati dal Tar irregolari, la trasparenza è finita chiusa a chiave e ci è rimasta sette lunghi giorni.
Tanti ne sono trascorsi tra la nomina di un vicepresidente e la sua comunicazione all’opinione pubblica.
A Costantino Giordano, sindaco di Monteforte irpino e neo guida di Palazzo Caracciolo, rimasto in religioso silenzio sull’incarico almeno fino a ieri, insieme alle congratulazioni va il suggerimento – non richiesto – d’indossare subito la mitica tuta poiché ci sarà molto da lavorare, a cominciare proprio dalla casa di vetro.
Se il suo incarico durerà giorni o ore saranno i giudici del Consiglio di Stato a stabilirlo, accogliendo o meno il ricorso cautelare di Buonopane per sospendere la decadenza in attesa dell’appello.
Intanto una domanda sorge spontanea, nel merito: perché tanto mistero intorno alla nomina di un vice?
Ieri in conferenza stampa l’ex presidente ha provato a fornire una spiegazione logica. “Scendo da Montella, ma non con la piena” ha dichiarato rivendicando buon senso istituzionale. “Scendere con la piena” senza rischiare di esserne travolti potrebbe, in effetti, denotare pericolosa sicumera.
E quel rischio potrebbe anche spiegare il perché, giunti a un passo dalla nomina di un reggente, è stata resa nota la decisione sigillata nelle segrete stanze.
Si pensi a cosa sarebbe accaduto se il cassetto della trasparenza fosse rimasto chiuso ancora.
Al posto di Buonopane decaduto, e di Giordano vice per pochi intimi, l’ignaro Direttore generale della Provincia – che a sua volta aveva investito il Prefetto per un parere – avrebbe a breve nominato un consigliere anziano o, in alternativa, chiesto al Ministero degli Interni un commissario.
Sarebbe stata gettata altra benzina sul fuoco del caos istituzionale.

Non che sia mancata.

La decisione di Buonopane è sembrata controversa al punto che alcuni gruppi consiliari – Davvero e Proposta civica – insieme ad approfondimenti hanno invocato l’intervento della Procura.

Dal canto suo il sindaco di Montella ha alimentato la piena. Prima, rivendicando vittoria e segretezza del voto pur sapendo perfettamente a chi appartenevano le preferenze decisive raccolte fuori provincia: cioè a un vicepresidente di comunità montana Pd e ad un consigliere comunale Pd. Poi, continuando nel fingere di non sapere, diramando un illogico comunicato all’indomani del verdetto.

“Per me è prioritaria la tutela dell’Ente – vi si leggeva testualmente – in tale ottica, sto adottando ogni decisione. L’Amministrazione non deve subire contraccolpi ed essere disorientata da una situazione del genere, determinata da una sentenza che rispettiamo, ma che oggettivamente crea confusione”.

Confusione? Sarebbe bastato dichiarare a Buonopane: ho già nominato un vice, rispettiamo la sentenza e attendiamo il Consiglio di Stato. Lo ha comunicato, in ordine inverso, solo mentre l’Amministrazione sembrava sempre più vicina ad una gestione non dem.

Con il pronunciamento dei giudici non ancora maturo sul controricorso ecco spuntare il coniglio dal cilindro.

Un mistero ancora più fitto di quel che appare.

Stando alla medesima nota stampa, se l’ “Amministrazione non deve subire contraccolpi”, perché Buonopane tiene allo scuro in primis la Segretaria generale della Provincia Asfaldo omettendo che l’ente è in sicurezza con un vice designato? Perché nel cassetto chiuso a doppia mandata neppure l’autorevole avvocato Lentini, legale di chiara fama che di Buonopane ha curato gli interessi di parte al Tar, nulla sapeva della nomina del vicepresidente?

Al punto che sabato scorso, come riportano i colleghi di Irpinia Tv dopo averlo interpellato, egli ha ipotizzato la nomina di un commissario prefettizio per svolgere l’incarico di reggente e garantire continuità amministrativa.
Poi, d’un tratto, il cassetto si è aperto. Alla faccia della trasparenza…