
FLOP CONTESTATORI PD: DE BLASIO RESTA SEGRETARIO
14 Dicembre 2015Quello che è successo al termine dell’assemblea del Pd ha del clamoroso, viste le aspettative dei contestatori. Lo scrutinio , per la votazione per la sfiducia a Carmine De Blasio, ha detto che cinquanta persone hanno votato per mandare a casa il segretario mentre due si sono astenuti. Non passa dunque la mozione di sfiducia a De Blasio che resta ancora in sella al Partito Democratico. Non ha ricevuto 51 voti contrari ma a conti fatti non può nemmeno contare su una maggioranza solida. Nel Pd provinciale continua comunque a regnare il caos. De Blasio esulta ma cosa sarebbe accaduto in caso di sfiducia? Secondo lo statuto, in assenza delle dimissioni del segretario, che di fatto non si è dimesso, si dovrà andare al congresso straordinario entro 60 giorni. Praticamente alla vigilia delle elezioni amministrative di primavera. Si sente anche parlare di forzature che porterebbero ad un commissariamento lungo, dribblando la norma statutaria. Però, come è già accaduto in altre circostanze, anche in Campania, il segretario uscente potrebbe addirittura ricorrere alla magistratura ordinaria per “imporre” il congresso entro i termini previsti dallo statuto. Si preannuncia, un bel pasticcio le cui responsabilità peseranno inevitabilmente su quanti lo hanno preparato e servito. Altro problema, di natura squisitamente politica, è rappresentato dal fatto che una maggioranza precostituita per il futuro congresso in realtà non esiste. L’alleanza tra le diverse anime del Pd che ha sfiduciato De Blasio, in sostanza, è un’aggregazione dichiaratamente provvisoria e finalizzata all’atto appena consumato. Tra i seguaci di D’Amelio e quelli di Paris-Todisco-Fierro, ad esempio, c’è un solco profondissimo che né il tempo né i compromessi di qualsiasi natura potrebbero mai colmare. Altrettanto irriducibile è la frattura tra i cosidetti deluchiani della prima ora e le componenti che fanno capo agli amici di Todisco e Ricciardi. E via di questo passo è il percorso che distingue i seguaci di Festa da quelli di De Luca. Insomma, la rappresentazione è di un partito in frantumi che in cui cocci non sarà facile mettere insieme.