
ONESTI? FORSE, MA NON INTELLETTUALMENTE
21 Marzo 2019Virginia Raggi dovrebbe dimettersi. Dovrebbe decidersi a lasciare la poltrona di sindaco di Roma. E non perché abbia una qualche responsabilità nelle vicende che hanno portato all’arresto del suo presidente del Consiglio comunale, De Vito, ma in ragione delle logiche che hanno fin qui giustificato e motivato il giustizialismo esasperato del Movimento cinque stelle.
Proprio in ragione di tali logiche, fin qui applicate agli avversari del Pd e Forza Italia, il sindaco di Roma non avrebbe scampo: le più che evidenti responsabilità politiche – non giudiziarie – nella vicenda De Vito non le consentono di restare alla guida della Giunta capitolina: dovrebbe rassegnare le dimissioni “in cinque minuti”. Lo stesso lasso di tempo che i vari Di Battista, Di Maio, Grillo e Taverna concedevano agli avversari dopo averli “indagati”, “processati” e “condannati” per l’essere responsabili, anche se solo politicamente, delle malefatte altrui.
La Raggi non si dimetterà. Né lo faranno Di maio e i vari Taverna e Gianrusso. Lo farebbero, invece, se fossero coerenti con quanto vanno predicando da quando Grillo fondó il Movimento. Lo farebbero se fossero onesti intellettualmente. Ma loro sono solo “onesti”, e il Paese di questo si dovrà accontentare. Pretendere pure l’onestà intellettuale da questi signori sarebbe troppo. Davvero troppo.