
BLU ENIGMA !
2 Aprile 2019Nella giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo in cui in tutto il mondo verranno illuminati di blu edifici e monumenti storici, ad Avellino prende nuovo vigore la polemica tra le associazioni e tra alcune di queste e la Asl per la ventilata decisione di trasferire al centro per l’autismo di Valle il dipartimento di neuropsichiatria infantile.
Sullo sfondo, anche un altro motivo di contrasto: le associazioni, in particolare Pianeta Autismo, ritengono che le famiglie dei soggetti autistici presi in carico dal Centro abbiano voce in capitolo sui programmi terapeutici e riabilitativi. Antonio Acerra, il direttore del dipartimento di salute mentale della Asl che avrà diretta competenza sulla gestione del Centro, confrontandosi a Prima Tivvù con Elisa Spagnuolo, ha accolto a braccia aperte la sinergia offerta dai genitori, precisando però che la responsabilità dei protocolli sanitari non può diventare oggetto di contrattazione. Semmai l’esperienza dei genitori può tornare utile a verificarne l’attendibilità e l’appropriatezza.
A dividere le associazioni resta il trasferimento a Valle di Neuropsichiatria infantile: per alcune sarebbe lo snaturamento del centro che determinerebbe anche il cambio della destinazione d’uso di un edificio che è di proprietà del comune di Avellino e non della Asl; per altre sarebbe invece il completamento e il rafforzamento del percorso terapeutico sui disturbi dello spettro autistico. Questa la verità ufficiale. Lo scontro tra le associazioni nasce nel momento in cui, dopo anni di battaglie sullo stesso fronte, si avvicina la apertura del centro di Valle. Per dirla breve. C’è chi rivendica alle associazioni la esclusiva funzione di vigilanza attiva a 360 gradi sui diritti alla cura e alle terapie previste per i figli-pazienti; e c’è chi ha invece maturato un approccio in qualche modo pan-sindacalista che deformerebbe in qualche modo la originaria funzione. Non mancano i veleni, dai diritti di primogenitura e di esclusività che vengono contestati a Pianeta Autismo che rilancia a sua volta con il sospetto che le concilianti posizioni assunte dagli altri siano riconducibili ad un qualche potere da acquisire o all’aver fiutato un qualche affare.
Resta comunque una contesa che lascia l’amaro in bocca. Grazie alla tenacia di tutti loro, il Centro di Valle non è diventato un rudere abbandonato e grazie a loro la vita di centinaia di famiglie irpine sarà resa più lieve. Vederli oggi avvelenarsi da fronti opposti, richiama il blu enigmatico, come l’autismo, dei tempi che viviamo.