
BENEVENTO, DECRETO DIGNITA’, ARRIVANO LE PRIME VITTIME IN CAMPANIA SONO 20 LAVORATORI DELLA NESTLE’
24 Luglio 2018Hanno aperto un account per raccontare una storia che sa di straordinario, in senso negativo. Una storia che parla di un decreto legge, quello dignità, che dovrebbe dare lavoro a chi non ne ha e stabilizzare i precari ma che in realtà sembra disattenda le aspettative. Siamo a Benevento alla Nestlè che sta per diventare l’hub della pizza surgelata della multinazionale in Europa e ha già iniziato ad assumere 150 persone, annunciate da qui ai prossimi 4 anni. Ieri, sui profili di Salvini, di Di Maio, di Saviano, e persino di Barbara D’Urso hanno scritto: «Siamo un gruppo di 20 lavoratori precari da 15 anni in somministrazione presso la Nestle di Benevento, le prime vittime del decreto dignità, da precari siamo diventati disoccupati, avendo raggiunto il limite, la Nestlé non ci ha più chiamati… Aiutateci». Una risposta concreta alle tante affermazioni di Luigi Di Maio basate sulla teoria. Con il decreto dignità più che darla la dignità di un posto di lavoro la stanno togliendo ai tanti lavoratori che seppur precari preferiscono un rapporto a tempo determinato rinnovabile che restare a casa in un mercato del lavoro come quello italianano dal quale se esci è quasi impossibile rientrare. A conferma di ciò le dichiarazioni del sindaco di Benevento Clemente Mastella su questa vicenda della Nestlè ritornata ad essere una speranza per il territorio ad oggi depauperato di 20 professionalità le stesse a cui non potrà essere rinnovato il contratto. Dal 14 luglio scorso i 20 dipendenti a tempo determinato non sono stati più contattati perché avevano tutti raggiunto il nuovo limite posto dal decreto di urgenza.
Non avevo alcun dubbio. Queste sono le conseguenze quando il Paese cade nelle mani di un dilettante allo sbaraglio e di un pericoloso razzista .
Con un briciolo solo di onestà intellettuale si capirebbe che il problema sta nella multinazionale Nestlè e non nel decreto dignità: che di certe “forme” di lavoro ne abusi una piccola azienda è comprensibile, che ne approfitti una multinazionale, assolutamente no.